Tassi interesse mutui casa, Banca d’Italia: “A dicembre in discesa a 2,32%”

I tassi d’interesse sui mutui casa erogati alle famiglie, comprensivi delle spese accessorie, hanno fatto registrare a dicembre 2016 un valore del 2,32%, in calo rispetto al 2,35% nel mese precedente. Lo ha reso noto la Banca d’Italia con il documento “Principali voci dei bilanci bancari”.

A ottobre 2016 i tassi erano a 2,34% e a settembre 2016 a 2,33%. Per quanto riguarda le altre voci, viene evidenziatoun tasso sulle nuove erogazioni di credito al consumo pari al 7,64%, in discesa rispetto all’8,02% del mese precedente.

Mutui, il binomio perfetto per chi vuol acquistare casa: spread mai così bassi e offerte aggressive delle banche

Per chi vuol comprare casa accendendo un mutuo è davvero un ottimo momento. Gli indici di riferimento per i tassi fissi e variabili sono ai minimi storici e lo spread è intorno all’1%, senza contare le offerte aggressive delle banche. Ma l’incertezza economica frena ancora la voglia di un’abitazione degli italiani. A dirlo l’ultima Bussola Crid-MutuiSupermarket.

Le condizioni favorevoli del mercato

Euribor e IRS ai loro valori minimi storici (con un IRS a 20 anni di poco superiore allo 0,7% e un Euribor 3 mesi in territorio negativo a -0,29%) assieme a politiche commerciali aggressive da parte dei principali Istituti di credito continuano a creare anche nel secondo trimestre 2016 condizioni ottimali per privati e famiglie che intendono sottoscrivere un nuovo finanziamento per l’acquisto della casa.

Per una operazione di mutuo di 120.000 euro, durata 20 anni, valore immobile 200.000 euro, i migliori spread si posizionano nel secondo trimestre 2016 attorno all’1,15% per i mutui a tasso variabile e all’1,00% per i mutui a tasso fisso.

Ma l’offerta di mutui a prezzi sempre più vantaggiosi non è sufficiente a sostenere una crescita continuativa della domanda di mutui. La variazione del numero di richieste di nuovi mutui e surroghe  passa infatti – nel corso del secondo trimestre 2016 – dal +9% di aprile, al +3% di maggio sino al -5% di giugno, con un ritorno del segno negativo dopo 35 mesi consecutivi di performance positiva. Difficile dire se questo elemento di discontinuità possa rappresentare un episodio isolato o una vera e propria inversione di tendenza, per cui sarà indispensabile attendere le rilevazioni dei prossimi mesi.

Surroga e nuovi mutui

A livello di nuove erogazioni di mutuo attraverso il canale online, la finalità surroga diminuisce il suo peso sul totale delle erogazioni anche nel secondo trimestre 2016, passando dal 65% del totale erogati nel terzo trimestre 2015 al 56% del secondo trimestre 2016.

Tale trend è da ricondursi principalmente alla riduzione del bacino di potenziali mutuatari interessati a surrogare il mutuo dopo trimestri in cui già molte famiglie hanno optato per il trasloco del proprio finanziamento.

Al contempo, la mancanza di un ritorno di interesse sul tema acquisto casa spinge di nuovo verso il basso l’andamento dei prezzi degli immobili residenziali.

Nel secondo trimestre 2016 la riduzione dei prezzi al mq degli immobili residenziali forniti in garanzia al mutuo risulta essere pari a -4,2% (dopo aver registrato un -2,4% sull’intero 2015 vs il 2014). Analizzando le diverse tipologie di immobili residenziali, nel secondo trimestre 2016 il prezzo/mq per gli immobili usati registra una contrazione piuttosto consistente, pari a -5,9%, mentre il prezzo/mq dei nuovi immobili subisce una riduzione minore, pari a -1,3%.

Una fase delicata del mercato

“Stiamo attraversando una fase piuttosto delicata per quanto riguarda il mercato dei mutui residenziali: la domanda di mutui con finalità surroga, importante motore della crescita nel 2015, sta progressivamente riducendo la sua spinta propulsiva e, parallelamente, la domanda di mutui con finalità acquisto casa stenta a decollare – commenta Stefano Rossini, Amministratore e Fondatore di MutuiSupermarket.it -.

Nonostante un clima finanziario estremamente favorevole – con indici IRS e Euribor mai così bassi e migliori spread per mutui a tasso variabile e fisso di poco superiori all’1% – e un mercato immobiliare residenziale con prezzi quanto mai interessanti – che beneficia nel trimestre appena concluso di una nuova riduzione dei prezzi pari al 4,2% – privati e famiglie sembrano ancora restii a impegnarsi nel progetto casa.

“Alla base di questa scelta risiede uno stato di forte incertezza circa le prospettive reddituali personali, incertezza alimentata da diversi fattori quali gli scenari economici in forte cambiamento nell’area euro, la relativa stabilità dei differenti sistemi finanziari, le nuove turbolenze politiche nazionali e i potenziali effetti combinati dei diversi elementi sull’economia reale nazionale. Nuvole all’orizzonte che dovranno diradarsi per permettere una solida ripartenza della fiducia e degli investimenti nel progetto casa.”