Rendimenti immobiliari al top nel III trimestre 2016 (tabelle città)

Per chi vuol comprare casa accendendo un mutuo è davvero un ottimo momento. Gli indici di riferimento per i tassi fissi e variabili sono ai minimi storici e lo spread è intorno all’1%, senza contare le offerte aggressive delle banche. Ma l’incertezza economica frena ancora la voglia di un’abitazione degli italiani. A dirlo l’ultima Bussola Crid-MutuiSupermarket.

L’investimento immobiliare convive con il clima d’incertezza economica degli ultimi 12 mesi e diventa sempre più redditizio. Secondo i dati analizzati dall’ufficio studi idealista le performance di tutti i prodotti immobiliari sono in crescita, a fronte di un rendimento del Btp a 10 anni tornato intorno al 2%.

Il rendimento lordo che offre l’investimento in abitazioni da mettere in affitto è cresciuto fino al 5,4%, dal 5,1% dell’anno scorso e performa bene in tutti i grandi mercati.

Lo studio calcola il rendimento lordo mettendo in relazione il prezzo di vendita e quello d’affitto di differenti prodotti immobiliari. A garantire i ritorni maggiori, con un 8,7% a fronte dell’8% di un anno fa, è il segmento commerciale. Crescono notevolmente anche gli uffici – dal 6,9 al 7,6% – e i box, che si attestano al 6%, dal 4,9% di dodici mesi fa.

Rendimenti nel residenziale

Tra le città capoluogo italiane, Trapani (8,1%) segna i migliori ritorni sull’investimento, seguita da Biella (8%). A livello di grandi centri, Milano è al top con il 5,7%, seguita da  Torino 5,5 %. I rendimenti da affitto poi toccano il 5,1% a Firenze e il 5% a Roma. Tra i grandi mercati del sud, Catania offre la redditività più interessante, con un 5,7%. Nella parte bassa della graduatoria stazionano Massa (3,7%), Venezia (3,7%) e Siena (3,6%).

Rendimenti dei locali commerciali (no capannoni)

I locali commerciali rimangono il prodotto con i tassi di rendimento più alti nella maggior parte delle città monitorate. Milano (14,8%) è la regina del settore retail, seguita da Treviso (13,4%) e Livorno (12,3%). Altre 10 città presentano rendimenti a due cifre, da Bologna (11,6%) a Palermo (10,1%). Le città meno appealing per gli investitori sono Siena con il 4,4% e Ferrara con il 3,4%.

Rendimenti degli uffici

Tra le città capoluogo, Modena (7,9%) è quella che offre il rendimento annuo lordo da locazione più elevato sugli uffici. Il capoluogo emiliano precede di un soffio Catania e Verona al 7,8% e Vicenza con il 7,6%. Dalla parte opposta del ranking troviamo Pesaro (4,1%), Monza e Bolzano, entrambe con il 5,1%.

Rendimento dei box

I box auto hanno superato i rendimenti medi delle abitazioni nell’ultimo anno.
Un andamento confermato in alcune grandi piazze monitorate in questo report, come Roma e Palermo , entrambe con rendimenti al 6,6%, seguono Firenze (5,2%) e Napoli (4,4%).

A Catania (2,6%) il posto auto è il meno profittevole, ma vale la pena di notare che anche in questo caso il rendimento lordo supera i buoni a 10 anni.

* il rendimento da affitto viene inteso al lordo di imposte (imu, cedolare secca) e le spese di gestione

 

 

Mutui, il binomio perfetto per chi vuol acquistare casa: spread mai così bassi e offerte aggressive delle banche

Per chi vuol comprare casa accendendo un mutuo è davvero un ottimo momento. Gli indici di riferimento per i tassi fissi e variabili sono ai minimi storici e lo spread è intorno all’1%, senza contare le offerte aggressive delle banche. Ma l’incertezza economica frena ancora la voglia di un’abitazione degli italiani. A dirlo l’ultima Bussola Crid-MutuiSupermarket.

Le condizioni favorevoli del mercato

Euribor e IRS ai loro valori minimi storici (con un IRS a 20 anni di poco superiore allo 0,7% e un Euribor 3 mesi in territorio negativo a -0,29%) assieme a politiche commerciali aggressive da parte dei principali Istituti di credito continuano a creare anche nel secondo trimestre 2016 condizioni ottimali per privati e famiglie che intendono sottoscrivere un nuovo finanziamento per l’acquisto della casa.

Per una operazione di mutuo di 120.000 euro, durata 20 anni, valore immobile 200.000 euro, i migliori spread si posizionano nel secondo trimestre 2016 attorno all’1,15% per i mutui a tasso variabile e all’1,00% per i mutui a tasso fisso.

Ma l’offerta di mutui a prezzi sempre più vantaggiosi non è sufficiente a sostenere una crescita continuativa della domanda di mutui. La variazione del numero di richieste di nuovi mutui e surroghe  passa infatti – nel corso del secondo trimestre 2016 – dal +9% di aprile, al +3% di maggio sino al -5% di giugno, con un ritorno del segno negativo dopo 35 mesi consecutivi di performance positiva. Difficile dire se questo elemento di discontinuità possa rappresentare un episodio isolato o una vera e propria inversione di tendenza, per cui sarà indispensabile attendere le rilevazioni dei prossimi mesi.

Surroga e nuovi mutui

A livello di nuove erogazioni di mutuo attraverso il canale online, la finalità surroga diminuisce il suo peso sul totale delle erogazioni anche nel secondo trimestre 2016, passando dal 65% del totale erogati nel terzo trimestre 2015 al 56% del secondo trimestre 2016.

Tale trend è da ricondursi principalmente alla riduzione del bacino di potenziali mutuatari interessati a surrogare il mutuo dopo trimestri in cui già molte famiglie hanno optato per il trasloco del proprio finanziamento.

Al contempo, la mancanza di un ritorno di interesse sul tema acquisto casa spinge di nuovo verso il basso l’andamento dei prezzi degli immobili residenziali.

Nel secondo trimestre 2016 la riduzione dei prezzi al mq degli immobili residenziali forniti in garanzia al mutuo risulta essere pari a -4,2% (dopo aver registrato un -2,4% sull’intero 2015 vs il 2014). Analizzando le diverse tipologie di immobili residenziali, nel secondo trimestre 2016 il prezzo/mq per gli immobili usati registra una contrazione piuttosto consistente, pari a -5,9%, mentre il prezzo/mq dei nuovi immobili subisce una riduzione minore, pari a -1,3%.

Una fase delicata del mercato

“Stiamo attraversando una fase piuttosto delicata per quanto riguarda il mercato dei mutui residenziali: la domanda di mutui con finalità surroga, importante motore della crescita nel 2015, sta progressivamente riducendo la sua spinta propulsiva e, parallelamente, la domanda di mutui con finalità acquisto casa stenta a decollare – commenta Stefano Rossini, Amministratore e Fondatore di MutuiSupermarket.it -.

Nonostante un clima finanziario estremamente favorevole – con indici IRS e Euribor mai così bassi e migliori spread per mutui a tasso variabile e fisso di poco superiori all’1% – e un mercato immobiliare residenziale con prezzi quanto mai interessanti – che beneficia nel trimestre appena concluso di una nuova riduzione dei prezzi pari al 4,2% – privati e famiglie sembrano ancora restii a impegnarsi nel progetto casa.

“Alla base di questa scelta risiede uno stato di forte incertezza circa le prospettive reddituali personali, incertezza alimentata da diversi fattori quali gli scenari economici in forte cambiamento nell’area euro, la relativa stabilità dei differenti sistemi finanziari, le nuove turbolenze politiche nazionali e i potenziali effetti combinati dei diversi elementi sull’economia reale nazionale. Nuvole all’orizzonte che dovranno diradarsi per permettere una solida ripartenza della fiducia e degli investimenti nel progetto casa.”

Meglio comprare casa o andare in affitto? Confronto tra Milano e Roma

Meglio comprare casa o andare in affitto? Confronto tra Milano e Roma

L’eterno dilemma di chi cerca casa è: meglio comprare accendendo un mutuo o andare in affitto? Un’analisi di Tecnocasa mette a confronto la convenienza tra l’acquisto o la locazione a Roma e Milano.

Affitto o acquisto a Milano

Oggetto dell’analisi dell’Ufficio Studi di Tecnocasa sono un bilocale di 55 mq e un trilocale di 90mq in un zona semicentrale di Milano.

Bilocale – Acquisto

L’immobile costa 220.000 € e l’acquirente ricorre ad un mutuo a tasso fisso di 25 anni che finanzia il 78% del valore, pagando una rata di mutuo di 755 €. Possiede quindi un capitale a disposizione di 60.000 €. L’importo del mutuo comprende anche le spese legate all’acquisto dell’immobile: notaio, intermediazione immobiliare, imposte e bolli.

Egli pagherà i costi legati all’acquisto della casa e all’accensione del mutuo e avrà un beneficio fiscale grazie alla detrazione degli interessi passivi. Inoltre dovrà pagare le spese di gestione dell’immobile (manutenzione straordinaria e assicurazione). Per calcolare il valore futuro dell’ immobile abbiamo considerato una rivalutazione annua pari alla media dell’indice Istat degli ultimi 10 anni.

Bilocale -Affitto

Chi opta per la locazione paga un canone mensile iniziale di 700 €. Il capitale a disposizione (di 60.000 €) viene investito in un BTP con scadenza tra 25 anni. L’affitto sarà aggiornato ogni anno in base all’indice Istat. L’inquilino dovrà pagare annualmente la registrazione del contratto di locazione.

Differenza rata mutuo-canone e altri costi/benefici

Il modello proposto considera la differenza tra i canoni di locazione e le rate di mutuo. Per esempio, nel primo anno ci sarà una differenza positiva per il locatario (che spende 700 € al mese contro una rata mensile di 755 € per il proprietario). Si considera anche l’eventuale differenza tra i costi di gestione dell’immobile, i costi della locazione e il beneficio fiscale per la detrazione degli interessi.

Risultato finale

Dopo 25 anni, ovvero all’estinzione del mutuo abbiamo calcolato il guadagno ottenuto da entrambi:

  • Proprietario (Valore futuro immobile – rate del mutuo) = +83.852 €
  • Inquilino (Capitale investito – canoni di locazione + eventuale differenza rata mutuo/canone e altri costi benefici= -174.432 €

Come si può vedere il risultato è a favore di chi ha acquistato.

Trilocale- Acquisto

L’immobile costa 390.000 € e l’acquirente ricorre ad un mutuo a tasso fisso di 25 anni che finanzia il 66% del valore, pagando una rata di mutuo di 1.136 €. Possiede quindi un capitale a disposizione di 150.000 €. L’importo del mutuo comprende anche le spese legate all’acquisto dell’immobile: notaio, intermediazione immobiliare, imposte e bolli.

Egli pagherà i costi legati all’acquisto della casa e all’accensione del mutuo e avrà un beneficio fiscale grazie alla detrazione degli interessi passivi. Inoltre dovrà pagare le spese di gestione dell’immobile (manutenzione straordinaria e assicurazione).

Per calcolare il valore futuro dell’ immobile abbiamo considerato una rivalutazione annua pari alla media dell’indice Istat degli ultimi 10 anni.

Trilocale- Affitto

Chi opta per la locazione paga un canone mensile iniziale di 1.000 €. Il capitale a disposizione (di 150.000 €) viene investito in un BTP con scadenza tra 25 anni. L’affitto sarà aggiornato ogni anno in base all’indice Istat. L’inquilino dovrà pagare annualmente la registrazione del contratto di locazione.

Differenza rata mutuo-.canone e altri costi/benefici

Il modello proposto considera la differenza tra i canoni di locazione e le rate di mutuo. Per esempio, nel primo anno ci sarà una differenza positiva per il locatario (che spende 1.000 € al mese contro una rata mensile di 1.136 € per il proprietario). Si considera anche l’eventuale differenza tra i costi di gestione dell’immobile, i costi della locazione e il beneficio fiscale per la detrazione degli interessi.

 Risultato finale

Dopo 25 anni, ovvero all’estinzione del mutuo abbiamo calcolato il guadagno ottenuto da entrambi:

  • Proprietario (Valore futuro immobile – rate del mutuo) = +209.445 €
  • Inquilino (Capitale investito – canoni di locazione + eventuale differenza rata mutuo/canone e altri costi benefici= -137.334 €

Come si può vedere il risultato è a favore di chi ha acquistato.

Affitto o acquisto a Roma

L’Ufficio Studi Tecnocasa ha valutato la convenienza tra l’acquisto o la locazione di un bilocale di 70 e di un trilocale di 95 mq in una zona semicentrale di Roma.

Bilocale- Acquisto

L’immobile costa 250.000 € e l’acquirente ricorre ad un mutuo a tasso fisso di 25 anni che finanzia l’80% del valore, pagando una rata di mutuo di 875 €. Possiede quindi un capitale a disposizione di 65.000 €. L’importo del mutuo comprende anche le spese legate all’acquisto dell’immobile: notaio, intermediazione immobiliare, imposte e bolli.

Egli pagherà i costi legati all’acquisto della casa e all’accensione del mutuo e avrà un beneficio fiscale grazie alla detrazione degli interessi passivi. Inoltre dovrà pagare le spese di gestione dell’immobile (manutenzione straordinaria e assicurazione).

Per calcolare il valore futuro dell’ immobile abbiamo considerato una rivalutazione annua pari alla media dell’indice Istat degli ultimi 10 anni.

Bilocale – Affitto

Chi opta per la locazione paga un canone mensile iniziale di 850 €. Il capitale a disposizione (di 65.000 €) viene investito in un BTP con scadenza tra 25 anni. L’affitto sarà aggiornato ogni anno in base all’indice Istat. L’inquilino dovrà pagare annualmente la registrazione del contratto di locazione.

Differenza rata mutuo-canone e altri costi/benefici

Il modello proposto considera la differenza tra i canoni di locazione e le rate di mutuo. Per esempio, nel primo anno ci sarà una differenza positiva per il locatario (che spende 850 € al mese contro una rata mensile di 875 € per il proprietario). Si considera anche l’eventuale differenza tra i costi di gestione dell’immobile, i costi della locazione e il beneficio fiscale per la detrazione degli interessi.

Risultato finale

Dopo 25 anni, ovvero all’estinzione del mutuo abbiamo calcolato il guadagno ottenuto da entrambi:

  • Proprietario (Valore futuro immobile – rate del mutuo) = +90.077 €
  • Inquilino (Capitale investito – canoni di locazione + eventuale differenza rata mutuo/canone e altri costi benefici= -239.540 €

Come si può vedere il risultato è a favore di chi ha acquistato.

Trilocale- Acquisto

L’immobile costa 370.000 € e l’acquirente ricorre ad un mutuo a tasso fisso di 25 anni che finanzia il 73% del valore, pagando una rata di mutuo di 1.184 €. Possiede quindi un capitale a disposizione di 120.000 €. L’importo del mutuo comprende anche le spese legate all’acquisto dell’immobile: notaio, intermediazione immobiliare, imposte e bolli. Egli pagherà i costi legati all’acquisto della casa e all’accensione del mutuo e avrà un beneficio fiscale grazie alla detrazione degli interessi passivi. Inoltre dovrà pagare le spese di gestione dell’immobile (manutenzione straordinaria e assicurazione). Per calcolare il valore futuro dell’ immobile abbiamo considerato una rivalutazione annua pari alla media dell’indice Istat degli ultimi 10 anni.

Affitto

Chi opta per la locazione paga un canone mensile iniziale di 1000 €. Il capitale a disposizione (di 120.000 €) viene investito in un BTP con scadenza tra 25 anni. L’affitto sarà aggiornato ogni anno in base all’indice Istat. L’inquilino dovrà pagare annualmente la registrazione del contratto di locazione.

Diffrenza rata mutuo-canone e altri costi/benefici

Il modello proposto considera la differenza tra i canoni di locazione e le rate di mutuo. Per esempio, nel primo anno ci sarà una differenza positiva per il locatario (che spende 1.000 € al mese contro una rata mensile di 1.184 € per il proprietario). Si considera anche l’eventuale differenza tra i costi di gestione dell’immobile, i costi della locazione e il beneficio fiscale per la detrazione degli interessi.

Risultato finale

Dopo 25 anni, ovvero all’estinzione del mutuo abbiamo calcolato il guadagno ottenuto da entrambi:

  • Proprietario (Valore futuro immobile – rate del mutuo) = +166.683 €
  • Inquilino (Capitale investito – canoni di locazione + eventuale differenza rata mutuo/canone e altri costi benefici= -170.114 €

Come si può vedere il risultato è a favore di chi ha acquistato.